sabato 2 gennaio 2016

9.1 - THE FINAL JOB

Il sostantivo tenerezza è spesso associato a termini legati all'infanzia e viene per lo più usato nel linguaggio parlato che in quello scientifico. Tuttavia, attraverso una serie di ricerche e scavando molto nel passato ho scoperto come questa parola nasconda una serie infinita di sfaccettature cariche di significato.
Per creare un blog sulla “tenerezza” sono dovuta partire dall’ origine e ricercare le sue possibili definizioni, sia astratte che concrete. Dalle diverse esplicazioni emerge come la tenerezza sia una forma di amore senza nessun intento erotico e a tal proposito ho deciso di inserire nel blog l’emblema di questo affetto gratuito: un quadro raffigurante Cornelia Scipione con i suoi figli.
Procedendo con le ricerche ho provato a calare il termine tenerezza nel mondo, traducendola nelle lingue più comuni e non, scoprendo così come questa parola abbia significati leggermente diversi da cultura a cultura. Ho poi inserito un francobollo con lo sfondo di una pianta d’edera (considerata dagli antichi pianta simbolo della tenerezza) e in un altro post ho provato a immaginare un luogo che fosse in grado trasmettere questo sentimento. La mappa concettuale mi è poi servita per capire come indirizzare il lavoro.
La mia analisi si è così spostata sull'ambito letterario con una poesia di Catullo, una presenza letteraria (Enea che porta in spalle il padre Anchise), una favola tratta da un corto della Pixar, un personaggio letterario rivisitato nel cartone di ShreK, il Gatto con gli Stivali e un romanzo francese. Ancora, ho cercato nell’Odissea di Omero un oggetto che potesse rappresentare al meglio la mia caratteristica: Il talamo nuziale (Odissea, Libro XXIII) fino ad arrivare a un personaggio dei fumetti, il tenero Giacomo.
Dal punto di vista artistico come non inserire l'opera di Filippo Lippi La Madonna con il Bambino, considerato fino ai giorni nostri icona indiscussa di tenerezza e amore materno? Sempre su questa linea di pensiero ho cercato delle forme espressive più contemporanee come una canzone e un film che potessero evocare la caratteristica.
Sul fronte pubblicitario le difficoltà sono state notevoli; tuttavia mi sono ricordata di uno spot girato durante le Olimpiadi di Sochi 2014 dedicato alle madri degli atleti e al supporto dato ai loro figli. Non da meno è stata la ricerca di note di agenzia e articoli di giornale ma, grazie alla nuova linea di moda lanciata da Gucci nel 2015, i cui temi ricorrenti dei suoi abiti erano le stampe su colori diversi della Carte de Tendre il problema è stato risolto.
Più facile è stato invece l’ambito culinario: numerose sono le ricette e i cibi capaci di trasmettere ed esprimere al meglio la tenerezza, anche servendosi di leggende e detti popolari che rafforzano questo concetto. Un esempio lampante è il Manzo di Kobe, la cui leggenda narra che maestri Zen si preoccupino di massaggiare i glutei dell’animale per rendere la carne ulteriormente tenera.
Per avere un quadro completo era necessario affrontare la caratteristica anche da un punto di vista tecnico e scientifico in modo da calare la tenerezza nella vita di tutti i giorni, negli oggetti che usiamo quotidianamente, in alcune tecniche millenarie e nei marchi.
Concludo questo percorso con la bibliografia generale da cui ho estrapolato molti riferimenti, un glossario con i lemmi chiave del blog che riprende alcune parole del word cloud inserito precedentemente e un abecedario in inglese con i termini attinenti alla caratteristica trattata.


Cotone, fibra naturale vegetale


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